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In relazione al vostro ramo è possibile, qualora non esistano altri cugini di primo grado. Per quanto riguarda l'altro ramo, siete sicuri che il defunto non avesse zii o zie che, a loro volta, potrebbero avere oggi dei pronipoti? O un prozio o una prozia con dei nipoti? Per esserne certi, è necessario apportare una prova negativa, una delle più difficili da stabilire. E, qualora se ne trovi una, sarà necessario giustificarla l'assenza di altre. Il genealogista successorio è l'unico in grado di verificarlo.
Non essendoci alcun erede conosciuto alla data di morte di vostro cugino, potremmo richiedere il condono degli interessi e delle penali di ritardo ai sensi dell'articolo 3637 del Dizionario del Registro, che obbliga gli eredi a depositare la dichiarazione entro sei mesi dal giorno in cui sono stati messi al corrente dell'apertura di suddetta successione: soprattutto a partire dalla data di rivelazione fatta dal Genealogista.
Tutte le nuove leggi hanno conservato il principio della "riserva" che attribuisce ai discendenti un diritto minimo sulla successione dei genitori (Art. 913 del Codice civile francese).
Solo la "quota disponibile" può essere trasmessa.
Le penalità possono essere oggetto di un condono e in linea di principio sono dovuti sono dovuti degli interessi di mora ma, dopo il pagamento delle tasse, è necessario presentare una richiesta alla Direzione generale delle imposte, la quale, se giustificata, può concordare una riduzione più o meno significativa.
Se avete paura di rimanere indietro, soprattutto a seguito dei tempi lunghi che riguardano la vendita di immobili, è consigliabile nominare un amministratore che rappresenti gli interessi dell'erede. Nel frattempo, è possibile avviare una procedura di “presunzione di assenza”, che vi consentirà di ottenere la vendita di uno o più immobili, necessaria per il pagamento dell'imposta di successione, la quale verrà considerata nella richiesta inviata alla Direzione Generale delle Imposte.
In numerosi paesi, esistono delle leggi relative alla protezione della vita privata. Inoltre, la pratica professionale in vigore è quella di non rivelare il nome del defunto, sia per ragioni fiscali che per garantire l'esecuzione del nostro contratto, e questo prima che tutti gli eredi abbiano dato il loro consenso.
La maggior parte dei bambini nascono da un padre e una madre e, in questo caso, ognuna delle famiglie paterne o materne viene chiamata "ramo" dalla legge del 3 dicembre 2001 (precedentemente "linea"). Tuttavia, non dimentichiamo che, risalendo fino ai nonni, ci ritroviamo con QUATTRO FAMIGLIE:
i fratelli e le sorelle del nonno paterno;
i fratelli e le sorelle della nonna paterna;
i fratelli e le sorelle del nonno materno;
i fratelli e le sorelle della nonna materna;
L'albero genealogico stabilito dal Professionista è allegato all'atto di notorietà firmato davanti al Notaio, al fine di giustificare i suoi certificati. È possibile consegnarne una copia dietro richiesta dell'interessato.
Tuttavia, va notato che su questa tabella compaiono solo gli eredi e i genitori del defunto.
Una successione ab intestato si verifica quando il defunto non lascia alcun testamento. In questo caso, l'ordine degli eredi viene fissato dal Codice civile o dalla legislazione vigente nel luogo in cui è deceduto il De Cujus. Spesso, questi non sono noti a coloro che li circondano e devono essere trovati attraverso l'uso di genealogia e investigazione.
In caso di successione testamentaria, il defunto non è tenuto a fornire informazioni sui legatari, tanto che al momento della lettura del testamento molte persone risultano del tutto sconosciute al notaio, al liquidatore o addirittura ai familiari. Anche questi devono essere trovati, a volte con l'aiuto di un genealogista successorio.
I notai possono anche essere tenuti a redigere una dichiarazione di eredità che includa, tra l'altro, la qualità e l'ordine dei beneficiari che intervengono nella successione in caso di assenza di testamento. Nessun erede è noto e quindi si pone il problema della ripartizione dei beni del defunto. Il notaio o il liquidatore contatta allora un genealogista successorio.
Se addirittura i Notai incontrano spesso difficoltà con alcuni di questi casi, immaginate quale avventura state per intraprendere... Un privato potrebbe riuscire a ritrovare i propri antenati grazie alla genealogia familiare, ma in nessun caso riconoscere e provare il legame di parentela che definisce lo status di erede di una persona.
Infatti, a differenza del genealogista familiare, al genealogista successorio sono attribuite importanti competenze legali: quando redige gli atti presso lo studio del notaio, verifica l'accuratezza delle informazioni e la validità dei documenti. È inoltre importante ricordare che un privato alla ricerca dei propri eredi, qualora decidesse di non considerarli, potrebbe essere esposto a procedimenti giudiziari...
Inoltre, tale condizione implica la possibilità di poter accedere ai fascicoli delle persone al di sotto dei 75 anni di età. Ecco... questo permesso è vietato ai privati. A tale scopo sono infatti obbligatorie una tessera professionale e una lettera di incarico del notaio.
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©2021 ETUDE BLAISE


